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L’I.T.T. Fauser di Novara: formazione hi-tech tra informatica, aeronautica e logistica industriale
Chiplet di processori elettronici, aerei militari, grandi hub spedizionieri. Il tessuto economico novarese offre opportunità di lavoro per i diplomati in informatica, aeronautica e logistica.
11 Dicembre 2024
L’Istituto Tecnico Tecnologico “Giacomo Fauser” è da cinquant’anni il polo per la formazione tecnico-industriale del Piemonte orientale.
Conta circa 1000 studenti e offre indirizzi che vanno dall’informatica e telecomunicazioni alla costruzione dei mezzi aerei alla logistica. Il dirigente scolastico Igino Iuliano sottolinea come il Fauser, che attrae studenti anche dalla provincia di Pavia, sia più focalizzato sull’hi-tech che non su settori industriali tradizionali quali per esempio la meccanica. E illustra le principali direttrici del coinvolgimento dell’I.T.T. con lo sviluppo in corso nell’area di Novara di imprese operanti in settori ad alta tecnologia.
«Innanzitutto l’elettronica. Ci sono – racconta il dirigente – aziende produttrici di dischi di silicio che stanno ampliando l’organico e cercano diversi profili professionali. Inoltre, la start up Silicon Box di Singapore che produce semiconduttori di ultima generazione aprirà uno stabilimento ad Agognate».
Tra Novara e Varese poi si radica storicamente l’industria manifatturiera aeronautica italiana. «Abbiamo un percorso di studio per i costruttori di mezzi aerei, molto focalizzato sulla parte manutentiva e tecnica. Con anche una certificazione CAD. Questo ci consente di avere rapporti diretti con Leonardo, che a Cameri costruisce i moderni caccia da combattimento F35, con Augusta e con l’Aeroporto di Milano Malpensa».
L’altro indirizzo importante è quello della logistica. «Non lontano dalla scuola sono localizzate le più grandi sedi europee di Fedex e Amazon. Novara è un hub sulle traiettorie geografiche est-ovest e nord-sud, e questo è essenziale per lo sviluppo del territorio sul piano sia industriale che sociale».
Iuliano si aspetta che nei prossimi anni negli istituti tecnici crescerà molto l’informatica, da cui i giovani sono attratti. E ovviamente c’è la questione dell’intelligenza artificiale.
Rispetto a cui però, per ora, l’I.T.T. Fauser non sta facendo attività: «Due anni fa siamo stati iscritti a un progetto con Banca Intesa riguardante attività di “semi” intelligenza artificiale. Alcuni docenti hanno leggermente modificato il metodo di insegnamento proprio in considerazione del fatto che gli studenti tendono all’utilizzo dell’IA. È un ambito in cui è difficile prevedere cosa cambierà in futuro. Ma certamente allo stato attuale abbiamo bisogno di creare cervelli piuttosto che persone in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale. Le persone devono essere in grado di sfruttare appieno le loro capacità intellettuali», ragiona Iuliano.
Fondamentale in ogni caso è l’interazione con le imprese per assicurare un’effettiva integrazione della didattica scolastica con l’esperienza in contesti lavorativi aziendali. Anche in ambito internazionale. «Oltre ai normali percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), tramite il progetto Swift sono disponibili percorsi formativi all’estero in lingua inglese certificata».
Il tasso di occupazione dei diplomati del l’I.T.T. Fauser è alto. «Molti vengono assunti in azienda nel giro di poco tempo. La completezza della formazione dà inoltre un’ottima base per il proseguimento degli studi. Alcuni studenti dopo il diploma si iscrivono agli ITS. E ben il 40% prosegue all’università, non solo nelle materie scientifiche e tecniche. Ci sono stati infatti casi di studenti che si sono laureati brillantemente anche in filosofia e lettere, perché offriamo una preparazione trasversale».
Ma anche il Fauser deve fare i conti con la cronica carenza di giovani interessati a intraprendere studi tecnici. Carenza che inevitabilmente si riversa sull’industria, che fatica a trovare i profili professionali di cui ha esigenza. «Facciamo regolarmente degli open day sia in Istituto che in Confindustria, e alcuni nostri docenti si recano anche a fare orientamento nelle scuole medie. Con buoni risultati in tal senso», conclude il dirigente.

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