Home / Testimonianze Hab Istituti Tecnici / Innovazione tecnologica e questioni gestionali: la grande sfida degli istituti tecnici

Innovazione tecnologica e questioni gestionali: la grande sfida degli istituti tecnici

Le dirigenti scolastiche dell’I.S.I.S. Enrico Mattei di Latisana e dell’I.I.S. Benedetto Castelli di Brescia ragionano sulle sfide per l’istruzione tecnica in due delle principali regioni industriali italiane.

05 Febbraio 2024

Gli istituti tecnici italiani stanno attraversando una fase di trasformazione, bilanciando l’esigenza di innovazione tecnologica con le sfide della gestione delle risorse. Questo momento risulta essenziale per mantenere il loro ruolo storico di ponte tra formazione e mondo del lavoro.

«Sicuramente la didattica è cambiata molto per stare al passo con una realtà in evoluzione», sottolinea Angela Napolitano, dirigente dell’Istituto di Istruzione Statale Superiore E. Mattei di Latisana. «Oggi per esempio il corso di elettronica è molto più laboratoriale, con un focus particolare sulla lingua straniera anche per quanto riguarda il linguaggio tecnico. L’alunno è più partecipe e meno passivo. La semplice trasmissione del sapere non può più essere considerato l’unico metodo d’insegnamento».

L’integrazione delle nuove tecnologie sta rivoluzionando l’approccio didattico. «Gli studenti – evidenzia Napolitano – sono già molto allenati all’utilizzo di nuove tecnologie. Non solo banalmente come fare un video, ma anche la stampa in 3D. Il corso alberghiero ha infatti sviluppato un progetto sulla stampa alimentare che produce cioccolatini, cosa che 30 anni fa era naturalmente impensabile».

Tuttavia, questa spinta all’innovazione si scontra con le sfide dell’autonomia gestionale. Osserva Simonetta Tebaldini, dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore B. Castelli di Brescia: «Ritengo che le scuole debbano avere una certa autonomia nella gestione ordinaria dei problemi. Trovo anche opportuno che un insegnante di scuole tecniche debba essere considerato una persona che opera come se lavorasse in un’azienda. L’impegno da parte dei docenti è tale da non limitarsi alle sole ore di insegnamento settimanale ma vada ben oltre in termini di preparazione e aggiornamento».

La questione dei finanziamenti rimane cruciale. «Sarebbe auspicabile una forma di finanziamento più consono agli impegni che un dirigente scolastico deve affrontare in termini di manutenzione dello stabile, per esempio», sottolinea Tebaldini. La soluzione, secondo la dirigente, non sta nell’aggiungere nuovi elementi all’organizzazione, ma nel «rendere più efficiente ciò che è già esistente».

Gli istituti tecnici si trovano quindi a dover gestire un delicato equilibrio: da un lato l’esigenza di innovazione tecnologica per preparare gli studenti al futuro mondo del lavoro, dall’altro la necessità di gestire le risorse disponibili in modo efficiente. Una sfida che richiede una visione strategica e una migliore gestione delle risorse per permettere a queste istituzioni di proseguire a svolgere il loro ruolo essenziale nella formazione tecnico-industriale italiana.

Studenti dell'I.I.S. Benedetto Castelli durante una visita didattica a un impianto ad alta tecnologia nell'area industriale bresciana.

Guarda anche

2025-03-16T16:57:18+01:00
Torna in cima